APPARECCHIARE NEL TEMPO E NELLA CULTURA

Bruno Munari, Forchette parlanti Venezia 1992

La forchetta, ricorda Munari, è un’estensione del corpo umano, modello miniaturizzato di avambraccio e mano. Pertanto, dato che il corpo è solito comunicare anche con i gesti, altrettanto potranno fare queste Forchette parlanti. Sono posate comuni alle quali Munari modella i rebbi, in varianti che simulano messaggi non verbali.

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Bruno Munari, Forchette parlanti, 1958. New York, The Museum of Modern Art

In alto: Stampa con le forchette parlanti di Bruno Munari, 1958

“Complicare è facile, semplificare è difficile. Per complicare basta aggiungere tutto quello che si vuole: colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose… La semplificazione è il segno dell’intelligenza”. 
Così affermava Bruno Munari, figura eclettica di intellettuale, che ha intrapreso, sovrapponendole, le carriere di artista, designer, educatore, scrittore.
Una vita dedicata alla totale espressione della creatività che l’artista ha declinato in ogni modo. Una vitalità straordinaria, alimentata sempre da ironia e curiosità, ha permesso a Munari anche di divagare sulla funzione degli oggetti per giocare in libertà, fino a realizzare cose “inutili”, come le Forchette parlanti.