APPARECCHIARE NEL TEMPO E NELLA CULTURA




Brocca con coperchio e vassoio, XVIII secolo. Roma, Museo Nazionale del Palazzo di Venezia

Osias Beert, Natura morta con ostriche, dolci e frutta, 1600-1610 circa. Stoccarda, Staatsgalerie

In alto: André Bouys, La lucidatrice, 1737 circa. Parigi, Les Arts décoratifs - Musée des Arts décoratifs

In basso: Bartolomeo Passarotti (seguace di), Un fornaio mentre prepara pasticci, seconda metà XVI secolo, particolare. Collezione privata

VASSOIO E PIATTI DA PORTATA. DALLA CUCINA ALLA TAVOLA

Il vassoio, oggetto che sta tra la cucina e la tavola, ha una storia antica che arriva fino ai nostri giorni. I primi vassoi, realizzati in legno verniciato, si diffusero in Cina e Giappone e divennero in età moderna di uso comune in tutta Europa. I materiali prediletti furono la ceramica e soprattutto i metalli, in particolare l’argento. Il vassoio è dotato di sponde o di un bordo largo, può avere i manici. La sua funzione primaria è quella di portare i piatti con le vivande in tavola, conservandone il calore e consentendone una presa sicura.
Ma il vassoio serve anche per agevolare le apparecchiature: quello da servizio, grande e robusto, solitamente rettangolare e in metallo, ha un bordo piuttosto alto e, se rettangolare, due manici sui lati corti. È un utile supporto per portare in tavola un buon numero di stoviglie contemporaneamente, così da rendere più rapida l’apparecchiatura.
Nel Seicento e nel Settecento la pulizia dei piatti e dei vassoi in metallo era fortemente raccomandata e una volta all’anno tutte le stoviglie in metallo venivano pulite dai garzoni di cucina: le esigenze igieniche e la ricerca della lucentezza impegnavano i domestici nella pulizia di tutte le stoviglie.

L'antipastiera

UN BUON INIZIO

Bohumil Hrabal

HO SERVITO IL RE D'INGHILTERRA

Un vassoio per un'occasione speciale

IL DESCO DA PARTO