Bottega centro-settentrionale, Saliera, 1550-1560 circa. Firenze, Museo di Storia Naturale

Pierre Paul Sèvin, Tavola per la Settimana Santa con trionfi e l’arme di papa Clemente IX, 1667-1669 circa. Stoccolma, Nationalmuseum

In alto: Paul-Joseph Delcloche, Pranzo alla corte del principe vescovo Johann Theodor von Bayern, 1749, particolare. Collezione privata

In basso: Jean-Louis Prévost, Natura morta con vaso di fiori su un tavolo apparecchiato per un pasto, 1810 circa, particolare. Cambridge, Fitzwilliam Museum

CENTROTAVOLA E SALIERE. PREZIOSI ORNAMENTI

Trionfo, dessert, surtout, milieu de table, cadenas, nef de table, centrotavola: sono tutti termini che identificano oggetti o insiemi di oggetti altamente decorativi che venivano posti nel mezzo delle tavole. Già nel medioevo, epoca non così predisposta a una futile decorazione, le saliere erano gli unici manufatti presenti in tavola sia per il loro valore funzionale che per quello ornamentale, oltre che simbolico: il sale, condimento prezioso, era tenuto sotto chiave e posto accanto al signore. Nei secoli successivi, il centro della tavola divenne sempre più lo spazio dove convogliare gli elementi ornamentali con i quali stupire i propri ospiti. I materiali utilizzati erano i più vari, dal cibo stesso con il quale nel Cinquecento si creavano costruzioni sviluppate in senso verticale, alla porcella, al bronzo, al vetro. Ogni tipo di rappresentazione era di fatto accettata e non mancavano anche soggetti religiosi. Papa Clemente IX, che in tema di politica economica si adoperò a favorire i consumi, i commerci e le attività manifatturiere dello Stato pontificio, sembra aver voluto in prima persona farsi promotore di tali iniziative: i trionfi per la tavola del Sacro Collegio nel giovedì santo recavano infatti, tra vasi con frutta, portaspezie e confetti, pezzi di oreficeria rappresentati la Flagellazione, Cristo portacroce, la Veronica e le altre scene della Passione di Cristo.