APPARECCHIARE NEL TEMPO E NELLA CULTURA



David Gerard, La Vergine della zuppa di latte, 1515 circa. Bruxelles, Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique

Luigi Caccia Dominioni, Livio e Pier Giacomo Castiglioni per Alessi, Cucchiaino da gelato, 1938-1940

In alto: Cucchiai per servire salse e frutta, XIX secolo

Innumerevoli sono le tipologie di cucchiaio, la posata che certamente ha il maggior numero di varianti.
Dal patriarcale mestolo per servire le minestre si è giunti al più recente salsacoltello, introdotto dalla Nouvelle Cuisine. Si tratta di un cucchiaio la cui curvatura della coppa è appena accennata e che diventa completamente piatto sul lato sinistro: sostituisce forchetta e coltello nel taglio di carni tenere come quelle del pesce o per dolci cremosi.
Per ogni necessità sembra esserci un cucchiaio ad hoc. Cucchiaio da dolce, tè, caffè, gelato, per l’uovo, da marmellata, per le fragole, le olive, forato per mescolare lo zucchero, per l’insalata, il punch, la mostarda, il sale, e ancora: rotondo o con il beccuccio per le salse, da servizio per i dolci cremosi, il doppio cucchiaio a molla per servire la palline di gelato, per il melone, da pompelmo, per il formaggio, per il midollo, da risotto, per la pappa dei bambini, per raccogliere il gelato, forato per mescolare gli spaghetti in cottura, in madreperla per il caviale e da assenzio.