APPARECCHIARE NEL TEMPO E NELLA CULTURA



Victor Gabriel Gilbert, Accanto al focolare, XX secolo, particolare. Collezione privata

Manifattura moscovita, Servizio di dodici cucchiaini in astuccio d’epoca, ultimo quarto XIX secolo. Milano, Civiche Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco

In alto: Cucchiai di materiali e forme differenti, prima metà XX secolo

Nel Seicento il cucchiaio fu quasi esclusivamente d’argento, materiale che permetteva un’ottima resa in tutte le fasi di lavorazione:
fusione, laminatura, stampaggio e lucidatura. L’abbandono dell’oro per la realizzazione delle posate, contribuì tra l’altro alla loro diffusione sulle tavole della ricca borghesia.
Alla fine del XVII secolo, il loro utilizzo si ingentilì, in particolare cambiò la maniera di usare il cucchiaio. Il manico non venne più tenuto stretto con il palmo della mano, bensì trattenuto fra pollice, indice e medio. Conseguente a questo mutamento fu il cambiamento di forma.
Gli artigiani dell’argento assottigliarono il manico nella parte centrale per poi allargarlo all’estremità. Anche la parte concava, prima più larga verso la fine e più sottile verso il manico, fu modificata e prese la forma attuale, accentuando la forma ovale e l’appiattarsi dei bordi.