

Naoto Fukasawa per Alessi, Cha, 2014
Assaggiatori cinesi di tè, inizi XVIII secolo. Norfolk, Felbrigg Hall
In alto: Donne che prendono il tè, 1890 circa, fotografia della Scuola di Yokohama. Firenze, Raccolte Museali Fratelli Alinari
Il tè, antica bevanda già conosciuta in Cina nel VI secolo, è ricavata dalle foglie e dai germogli della Camellia sinensis, un arbusto originario del Sud-est asiatico. Diffusosi in Giappone nel XII secolo e dal Cinquecento nel resto dell’Asia, il tè arrivò in Occidente nel XVII secolo grazie ai mercanti portoghesi e olandesi.
Le modalità di preparazione del tè cambiarono nel corso del tempo e in Cina se ne susseguirono ben tre: bollitura, sbattitura e infusione, identificate dalle dinastie imperiali in cui prevalse una piuttosto che l’altra. Sotto la dinastia Tang (VII-X secolo d.C.), quando il tè divenne bevanda nazionale cinese, le foglie della pianta venivano essiccate e poi pressate in panetti duri, facili da trasportare: staccata dal blocco una minima quantità di prodotto, essa veniva frantumata nel mortaio e poi bollita in acqua con altri ingredienti come sale, zenzero, buccia d’arancia, latte e qualche volta cipolla.
Dal X secolo, sotto la dinastia Sung, la bevanda si raffinò e veniva preparata seguendo nuove regole: le foglie erano pestate e ridotte in polvere finissima che passata in una ciotola, dopo l’aggiunta di acqua calda, veniva schiumata con un frustino di bambù. Il rituale molto preciso di quella preparazione sopravvive in parte oggi nella cerimonia del tè in Giappone. È con la dinastia Ming, nel XIV secolo, che si affermò la produzione e la conservazione delle foglie di tè sfuse. La bevanda era fatta mettendo le foglie in infusione nell’acqua calda, seguendo il metodo che ancora oggi conosciamo. Fu in quest’epoca che la teiera di porcellana divenne un accessorio indispensabile e si imposero le tazze bianche dello stesso materiale, ideali a esaltare il colore della bevanda. In Europa, sulle eleganti tavole settecentesche, oltre a piattini, tazze e teiere comparvero non di rado pregevoli scatole in porcellana per la conservazione delle aromatiche foglioline.
