APPARECCHIARE NEL TEMPO E NELLA CULTURA



Servizio di cucchiai e coppe, I secolo d.C. New York, The Metropolitan Museum of Art

Cucchiaio, I-II secolo d.C. New York, The Metropolitan Museum of Art

In alto: Scena di banchetto a Pompei, I secolo d.C. Napoli, Museo Archeologico Nazionale

I romani, pur non disdegnando l’uso del cucchiaio, per assumere brodi e pietanze liquide utilizzavano soprattutto tazze di ceramica o di metallo.
Il cucchiaio era invece ritenuto particolarmente utile per portare alla bocca alimenti asciutti, per i quali ai nostri giorni utilizzeremmo la forchetta, oppure le uova. Il cibo era infatti servito già in piccoli pezzi, dunque con facilità veniva raccolto con il cucchiaio.
La lingua latina distingue la ligula e il cochlear. Il più simile al cucchiaio moderno è la ligula, con la coppa abbastanza ampia, mentre il cochlear si distingue per un manico molto lungo che va assottigliandosi, così da essere usato per aprire gusci ed estrarre molluschi, e una coppa piuttosto piccola.
I cucchiai presenti nei banchetti più ricchi erano forgiati in argento e sovente decorati oppure resi unici con l’incisione di motti ben auguranti, come il celebre Utere felix (adoperalo felicemente), forse il primo “Buon appetito” della storia.